Ci sono Anime che vivono in quel respiro sospeso in cui tutto tace e il mondo si trattiene, come se avessero paura di spezzare un incanto. Lizbeth è figlia di quell’istante, di quel respiro.

La si vedeva camminare nei corridoi dei vecchi manieri abbandonati, dove i passi si dissolvono prima ancora di toccare il pavimento.
Portava con sé un piccolo mazzo di fiori marchiati dal tempo, con un teschio al centro.
Si diceva che quel fiore custodisse l’ultimo sorriso di chi se n'era andato troppo presto.

Lizbeth lo reggeva con una delicatezza infinita, come se temesse che anche il solo atto di respirare potesse farlo svanire.
Eppure, chi la osservava giurava che, quando lei si fermava vicino a una finestra o a un lume tremolante, quel piccolo teschio sembrava inclinarsi leggermente… come se ascoltasse. Come se ricordasse.

Non si sa da dove provenisse Lizbeth, qualcuno raccontava di averla vista arrivare da una scalinata d’ombra, altri giuravano di averla incontrata vicino al mare nelle notti senza luna, con il velo mosso dal vento.

Il suo abito portava il colore degli oggetti toccati dal tempo, come se fosse stato lavato per anni nella luce del crepuscolo. Il volto, così pallido da sembrare una promessa, era incorniciato da capelli chiari e candidi che cadevano come fili di seta spettrale sulle sue spalle.
E gli occhi…
Gli occhi avevano una tristezza buona, una malinconia che non feriva: accarezzava.

Lizbeth appariva soltanto a chi aveva smesso di credere nella propria tenerezza, chi aveva lasciato indietro un frammento importante del proprio cuore.

A loro offriva i suoi fiori,
Non li donava — li mostrava soltanto.
E chi guardava il piccolo teschio tra i petali appassiti vedeva riflessa una memoria smarrita, qualcosa di prezioso che credeva di aver perduto per sempre.

Poi Lizbeth sorrideva appena — un sorriso minuscolo, fragile, quasi timido — e scompariva nel punto in cui la luce si faceva più scura.

Lizbeth cammina accanto a noi, invisibile e gentile, per ricordarci che nulla di ciò che abbiamo amato è davvero perduto.

E quando la sua Custode la stringerà a sè Lizbeth lo saprà.
Il piccolo fiore si poserà più lieve, il teschio sembrerà quieto, e lei — per la prima volta — non sarà più un’anima in cammino perchè avrà trovato casa. Per sempre.

Realizzata a mano, volto e arti in porcellana, corpo imbottito in stoffa. Fattura ispirata alle bambole antiche, vintage. Bambola artistica, da Collezione, pezzo unico. 

Altezza circa 47 cm. con piedistallo.

Con piccolo ovale di ametista, la sua pietra preferita.

Con certificato di Autenticità firmato Evelune Art e la sua Memoria dell'Anima.

Non è un giocattolo ma una Bambola Unica da esposizione, per adulti. E' stata creata con estrema cura e amore. E se ora sei qui, molto probabilmente ti ha già scelto.