Si chiamava Emily Whitmore e nacque in un piccolo villaggio del Dorset, tra colline verdi e casette di pietra. La sua famiglia non possedeva molto: il padre lavorava nei campi e la madre cuciva per le signore del paese. Eppure, nonostante la loro povertà, vollero darle un destino diverso, più luminoso del loro. Così, con grandi sacrifici, la mandarono in un collegio rinomato, frequentato da figli di famiglie benestanti.

Emily arrivò lì con i suoi occhi azzurri e profondi, i boccoli castani che le incorniciavano il volto, e un vestito cucito dalla madre con stoffe semplici ma piene d’amore. Ma in quel luogo nessuno seppe cogliere la sua delicatezza. I compagni ridevano dei suoi capelli ribelli, delle sue maniere timide e della sua voce flebile, che raramente trovava la forza di uscire.

Emily non era una bambina come le altre: portava nel cuore un dono silenzioso. Fin da piccola sentiva presenze leggere attorno a sé, come respiri invisibili, come sussurri d’ombra che altri non riuscivano a percepire. Non le temeva, anzi: nei momenti in cui il dolore delle prese in giro la faceva piangere in silenzio, si rifugiava tra quelle presenze, che le parlavano senza voce, come antichi amici.

A volte, di notte, si alzava dal suo letto freddo del collegio e si sedeva accanto alle grandi finestre. Guardava la luna riflettersi sul giardino e sentiva accanto a sé mani incorporee che le stringevano le dita, spiriti gentili che le portavano conforto.

Gli anni trascorsero così, tra il brusio indifferente delle compagne e il mormorio segreto degli spiriti. Emily imparò a sorridere poco, ma ogni suo sorriso era raro e prezioso come una scintilla di luce in un luogo buio.

Un inverno, quando la neve coprì il cortile del collegio, la bambina si ammalò gravemente. Il medico fu chiamato, ma le cure non bastarono. Nel silenzio della sua ultima notte, mentre tutti dormivano, Emily non era sola: gli spiriti che aveva amato e ascoltato le si raccolsero attorno, avvolgendola come in un abbraccio. Lei li seguì con fiducia, con lo stesso sguardo limpido che l’aveva accompagnata per tutta la vita.

Finalmente Emily trovò un luogo in cui non esistevano più derisioni né solitudini. Solo pace, solo carezze invisibili, solo amore custodito tra mondi.

Da allora, qualcuno racconta che, nelle notti di neve, nel vecchio collegio si senta ancora un passo leggero vicino alle finestre e un lieve sussurro che consola chi piange. E' Emily, la bambina dai riccioli ribelli, che non ha mai smesso di prendersi cura di chi si sente solo.

Realizzata a mano; volto e arti in porcellana, corpo imbottito. Fattura ispirata alle bambole antiche, vintage. Bambola artistica, da Collezione, pezzo unico. 

​La sua Custode riceverà anche il Certificato di Autenticità e la Memoria dell'Anima, e più precisamente il sigillo ufficiale e la storia che custodisce la sua Essenza.​

Altezza 40 cm circa. (con piedistallo in metallo)

Non è un giocattolo ma una Bambola Unica da esposizione, per adulti. E' stata creata con estrema cura e amore. E se ora sei qui, molto probabilmente ti ha già scelto.