Si racconta che, molti anni fa, tra le stradine acciottolate di Hallstatt, un piccolo paese austriaco incastonato tra il lago e la montagna, vivesse una bambina dal sorriso perennemente acceso. Era l’inizio del Novecento, e quelle vie strette profumavano di legna, di pane caldo, di campane lontane.

Annette era conosciuta da tutti.
La distingueva quel volto di porcellana naturalmente pallido, addolcito da due guance sempre rosate, come se un’emozione felice le fosse rimasta impressa per sempre. Indossava  un vestitino di velluto fiorito, caldo e morbido, cucito con infinita cura. Le sue scarpine nere laccate, lucidissime, riflettevano la luce tremolante dei lampioni del paese mentre lei correva, danzava, rideva.

Ma ciò che più la rendeva speciale era il suo modo di salutare.
Non passava mai accanto a qualcuno senza alzare la mano, piccola e candida, per offrire un cenno di gioia. E fu da quel gesto che nacque la leggenda.

Gli anziani dicevano che chiunque ricevesse il saluto di Annette, avrebbe ritrovato qualcosa che credeva perduto:
un sorriso dimenticato,
una speranza abbandonata,
una risposta che non arrivava più,
o persino una persona cara che non si vedeva da tempo.

“Il suo saluto è una piccola benedizione”, sussurravano le donne affacciate alle finestre.

Poi, un mattino d’autunno, le vie di Hallstatt si svegliarono in un silenzio diverso.
Annette non c’era.
Nessun passo leggero, nessuna mano alzata, nessun sorriso che colorava la nebbia.

La cercarono ovunque.
Tra i vicoli.
Nelle botteghe.
Sulle rive del lago dove amava specchiarsi.

Ma di lei non rimasero che i racconti… e un’assenza che fece tremare il cuore del paese.

Col tempo, la leggenda cambiò forma.
Si disse che Annette non avesse mai smesso davvero di camminare.
Che il suo spirito, rimasto sospeso tra due mondi, non avesse capito di aver lasciato il corpo e continuasse, instancabile, a cercare qualcuno da salutare… 

Chi la vedeva — o credeva di vederla — parlava spesso di una piccola figura in velluto, con le scarpine che brillavano come se riflettessero un sole che nessun altro poteva vedere.

E così la sua storia ora, è giunta fino a te, chi accoglierà Annette nella propria casa porterà con sé un’anima luminosa, capace di posarsi sulle stanze come una gioia leggera.

Si dice che continui a salutare, silenziosamente, chi le passa accanto… e che quel saluto porti la stessa dolce fortuna che Hallstatt ricorda, il quel piccolo paese che ancora trema ricordando il suo dolce e innocente sorriso...

Realizzata a mano, volto e arti in porcellana, corpo imbottito in stoffa. Fattura ispirata alle bambole antiche, vintage. Bambola artistica, da Collezione, pezzo unico. 

Altezza circa 42 cm. con piedistallo (ma se preferisci Annette puo' essere posizionata anche seduta)

Con certificato di Autenticità firmato Evelune Art e la sua Memoria dell'Anima.

Non è un giocattolo ma una Bambola Unica da esposizione, per adulti. E' stata creata con estrema cura e amore. E se ora sei qui, molto probabilmente ti ha già scelto.